Heylà, c’è nessuno?
Qual è la prima immagine che vi viene in mente se vi si chiede di pensare ad un alieno? Molto probabilmente è qualcosa di simile all’immagine qui accanto. È infatti opinione comune pensare ad un “alieno” come un essere dalla pelle liscia, di colore grigio o verde, dalla testa grande e deformata, con occhi scuri molto grandi, naso piccolo e bocca piccola.
Stranamente, anche tutti gli avvistamenti di alieni, o i presunti rapimenti da parte di questi, forniscono un’immagine che coincide quasi sempre con lo stesso stereotipo. È appunto di setereotipo che si parla, oppure gli alieni sono davvero «fatti così»?
Uno studio effettuato dallo psicologo Frederick Malmstrom, rivela che l’immagine stereotipata dell’alieno deriva da una figura a noi molto familiare che risale addirittura ai primi mesi della nostra infanzia!
Frederick Malmstrom, nell’anno 2005, ha infatti effettuato uno studio sull’immagine stereotipata dell’alieno, concludendo che quella non è altro che il ricordo dell’immagine di una donna, risalente ai primi mesi di vita. (probabilmente proprio la mamma!)
Il neonato ha infatti una visione distorta della realtà, a causa dello sviluppo ancora incompleto dell’apparato visivo, e l’immagine di una donna vista da vicino coincide proprio con la figura tipica dell’alieno.
Se osservate attentamente questa immagine (e con molta fantasia immaginate di vederla dagli occhi di un neonato!), noterete proprio la somiglianza a quella di una donna.
Tipici stereotipi di alieno:
Un’altra immagine tipica dell’alieno, alternativa a questa, è quella del «mostro brutto e cattivo», alimentata fortemente da rappresentazioni cinematografiche che vedono come protagonisti creature dalle sembianze mostruose provenienti dallo spazio.
Ovviamente il luogo comune riguardante gli alieni vede anche l’esistenza di U.F.O (che, per definizione, sono “Unidentificated Flying Object” oggetti volanti non identificati. Nel momento li si identifica come UFO, non lo sono più!), l’utilizzo di tecnologia super-avanzata, e cavolate varie…
Per un momento, proviamo ad aprire la mente per ridicolizzare questo luogo comune. La nostra concezione di -alieno- è quella di un essere vivente residente su un pianeta diverso dalla nostra Terra. La vita, così come la consideriamo noi, è un insieme di reazioni chimiche che si sono sviluppate (a partire dai batteri) grazie a delle particolarissime condizioni che riguardano non solo la costituzione della Terra, ma anche la sua posizione all’interno della galassia (il nostro Sistema Solare si trova infatti in una posizione estrema della galassia, lontano da possibili “pericoli” che potrebbero spazzarlo via).
Sappiamo anche che l’universo è immensamente grande, e nella nostra «finitezza» mentale non siamo neanche in grado di descrivere quel po’ di fenomeni che ci circondano. Figuriamoci quante altre possibili combinazioni esistono, che permettono a degli esseri monocellulari di aggregarsi, costituire esseri pluricellulari che a loro volta si evolvono in esseri superiori e ancora superiori…
Tra le miliardi di miliardi di combinazioni che possono esistere, questi alieni, dovrebbero assomigliare proprio a noi? Stessa altezza, costituzione simile, un’anatonomia quasi identica alla nostra, stesso modo di sopravvivere (respirazione-alimentazione orale), stesso modo di percepire (occhi, orecchie, naso, bocca, mani), stessa struttura cerebrale (si presume che all’interno di quel “cranio” ci sia un “cervello”, no?), stesso modo di comunicare (voce, gesti, sguardi)…
E tutto ciò, ammettendo per ipotesi che la vita, sia come la consideriamo noi.
Perché gli alieni non vengono mai rappresentati come un gas, o come un’insieme di elementi plasmatici che comunica tramite onde elettromagnetiche?
È anche possibile che il genere umano non sia dotato proprio gli strumenti per poterli percepire. Basta guardare sulla Terra, in un ocenano, per avere un esempio di essere vivente che comunica tramite ultrasuoni, che noi non possiamo percepire.
Figuriamoci poi se questi ipotetici alieni, nati in una remota zona dell’universo, distante chissà quanti anni luce da noi, ci vengono a trovare sulla terra con delle “astronavi” dalla tecnologia simile alla nostra.
Insomma, l’idea dell’omino verde che domina l’universo e ci viene a trovare è davvero ridicola!
“But to speak seriously, the universality of an opinion is no proof, nay, it is not even a probability, that the opinion is right” (Arthur Schopenhauer, The art of Controversy)