Archivio categoria: Humor

Indovino a cosa stai pensando in 20 domande

Vorrei segnalare un simpaticissimo servizio che ho trovato online: 20Q.net.
I meno giovani lo conosceranno senz’altro, perché girava sottoforma di giochino digitale parecchi anni fa, ma le nuove generazioni ne rimarranno senz’altro affascinate.

Il funzionamento di 20Q.net è molto semplice: vi chiede di pensare ad un oggetto e vi sottopone ad una serie di domande riguardanti questo. In un massimo di trenta domande è molto probabile che il programma riesca ad indovinare l’oggetto a cui state pensando.

Impossibile?
Provate voi stessi, rimarrete increduli.
Il servizio è disponibile anche in italiano. Per provarlo, cliccate sul seguente link:

http://www.20q.net/

Come funziona?
Il principio di funzionamento è abbastanza semplice. Il programma si basa su un vastissimo database di oggetti, creato probabilmente grazie al contributo di diversi utenti, a cui sono associate una serie di caratteristiche principali: tipologia, materiale, colore, dimensioni, utilizzo che se ne fa…
In base alle domande che vengono fatte, esso utilizza una rete neurale che gli permette di individuare all’interno del database l’oggetto che soddisfa le risposte che avete fornito.
Nel caso in cui il programma dovesse riscontrare delle contraddizioni nelle vostre risposte, è comunque in grado di continuare nella ricerca dell’oggetto, escludendo i dati contraddittori.

Ecco un esempio: la parola da trovare è clessidra.

1.          È classificato come Altro.
2.          Si può trovare in un ufficio? A volte.
3.          È diritto? In dubbio.
4.          Si trova in una confezione? No.
5.          È duro? Sì.
6.          Vive nell’acqua? No.
7.          Contiene molta acqua? No.
8.          Ha dei pulsanti? No.
9.          È possibile fare dei giochi con questo? Sì.
10.          Ha quattro gambe? No.
11.          Implica contatto con altri esseri umani? No.
12.          Pesa più di mezzo chilo di burro? No.
13.          Si trova su una scrivania? Sì.
14.          È trasparente? Sì.
15.          È qualcosa che si porta con sé? No.
16.          Rotola? No.
Q17.  Sto indovinando che è una clessidra?

Non era molto difficile, ha indovinato in sole 17 domande.
Altre parole che è riuscito ad indovinare sono: plettro, acceleratore di particelle, uovo di pasqua, musica, niente e indovinello.


Nascondino dimensionale

Newton ed Einstein stanno giocando a nascondino.
Einstein si appoggia ad un muro e inizia a contare, mentre Newton si guarda attorno attentamente cercando un posto dove nascondersi. Ad un certo punto smette di cercare, prende un gessetto, disegna per terra un quadrato con il lato di un metro e si mette al centro di esso.
Einstein finisce di contare, si volta e fa: “Eccoti! Tana per Newton!“, e Newton: “Io non sono Newton… sono Pascal!“.

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Quanto è alto quel grattacielo?

Siamo a Copenhagen, facoltà di Fisica, durante la prova scritta di un esame.

Traccia del problema
Descrivere come determinare l’altezza di un grattacielo con un barometro.

Risposta di uno studente
Si lega un lungo pezzo di spago al collo del barometro, poi si cala il barometro dal tetto del grattacielo fino al suolo. La lunghezza dello spago più la lunghezza del barometro saranno uguali all’altezza del palazzo

Lo studente viene bocciato ma fa ricorso. La Commissione esamina il ricorso e stabilisce che la risposta è corretta, ma non mostra una conoscenza esplicita della fisica. Lo studente ha perciò diritto ad una prova d’appello:
Per dimostrare familiarità con i principi fondamentali della fisica lo studente risponda alla stessa domanda in un tempo massimo di 6 minuti

Lo studente rimane in silenzio per 5 minuti, scrive qua e là su un foglio di carta e poi, prima dello scadere del tempo risponde:
«Ci sono molti modi di rispondere alla domanda, e non riesco a scegliere quale. Comunque, si potrebbe portare il barometro sul tetto del grattacielo, lasciarlo cadere giù e misurare il tempo che impiega a raggiungere il suolo. L’altezza del grattacielo può essere determinata dalla formula che ho elaborato su questo foglio. Tuttavia, non sarebbe salutare per il barometro.

Una soluzione alternativa è questa: se c’è il sole si potrebbe misurare l’altezza del barometro e la lunghezza della sua ombra quando è in piedi. Poi si misura la lunghezza dell’ombra del grattacielo e con una semplice proporzione geometrica si ottiene l’altezza del grattacielo. La formula per calcolarla è sul foglio, sotto alla precedente.

Tuttavia, se proprio vogliamo essere molto scientifici, si potrebbe legare un pezzo di spago al barometro e farlo oscillare come un pendolo, prima al piano terra e poi sul tetto.
L’altezza del grattacielo potrebbe poi essere determinata dalla differenza nella formula gravitazionale che ho derivato su quest’altro foglio di carta. Mi scuso per il calcolo lungo e complesso.

Però c’è anche un altro modo non disprezzabile. Se il grattacielo ha una scala di emergenza, sarebbe più semplice salire le scale e misurare l’altezza del palazzo utilizzando l’altezza del barometro come unità di misura.

Ma se davvero si vuole essere noiosi e ortodossi, si potrebbe sempre utilizzare il barometro per misurare la pressione atmosferica sul tetto, poi al suolo e convertire la differenza di millibar in metri, così da ottenere l’altezza del palazzo.

Tuttavia, dal momento che il nostro insegnante ci esorta continuamente ad essere creativi nell’applicazione dei metodi scientifici, il modo indubbiamente migliore sarebbe quello di bussare alla porta del custode del palazzo e chiedergli: “Le interesserebbe un nuovo barometro? Posso regalarle questo, se mi dice l’altezza del palazzo…»

La Commissione delibera che lo studente debba essere promosso col massimo dei voti.
Lo studente era Niels Henrik David Bohr, Premio Nobel per la fisica nel 1922 per i suoi studi sulla struttura atomica e sull’atomo di idrogeno.


Opinioni

Diciamo che… in modulo la pensiamo allo stesso modo.


Che freddo.

Ghiaccio di fuocoOggi fa così freddo, che la temperatura è tanto bassa da poter essere approssimata con il suo seno.

Specie per chi è abituato a temperature positive…


Venerdì Diciassette

Stamane, mentre tranquillamente trascorrevo la mia giornata, un amico mi chiede:

«Sai che giorno è oggi?» ed io rispondo:«Venerdì».

Al che, lui ribatte «Oh no! Oggi è venerdì 17!» ed io:

«Oh no! Hai ragione! È la fine! Erano mesi che speravo non arrivasse questo giorno ma purtroppo è arrivato! Ogni giorno che passava sentivo che ero un giorno meno distante da venerdì 17, e la mia vita si complicava sempre di più. Ora sarò costretto a rimanere chiuso in casa; non potrò uscire, non potrò andare all’università… È proprio una giornana nera! Ma purtroppo, come ogni cosa, anche l’assicurazione dell’auto scade».