Pain of Salvation – Beyond the Pale


Escher comic

Questa vignetta in pieno stile escheriano è meravigliosa :).


Recuperare e riparare video MP4 interrotti o cancellati

Quando la registrazione di un video in formato MP4 viene bruscamente interrotta e il file non viene finalizzato, spesso il filmato diventa inutilizzabile. Nelle stesse condizioni ci si può ritrovare se si tenta di recuperare un filmato accidentalmente cancellato: la maggior parte dei dati è recuperata, ma mancando alcune informazioni fondamentali non è possibile riprodurre il video.

La prima cosa che si può tentare di fare è cercare di riprodurre il video con un programma un po’ più flessibile, come ad esempio VLC, per poi salvarlo in un nuovo file. La lista di programmi che è possibile utilizzare per provare a riprodurre il video è pressoché interminabile, ma dopo averne provati 4-5 le speranze calano e si perde fiducia.

Il metodo che intendo spiegare in questo articolo non è proprio semplicissimo, specie per chi non ha mai avuto a che fare con l’hex editing, ma cercherò di spiegare tutti i passaggi in modo quanto più dattagliato è possibile.

Premetto che non sono un esperto di editing video e la soluzione a cui sono giunto deriva da numerose ricerche su google e sui vari forum dedicati all’argomento. Inoltre in questa guida utilizzo software per Windows, ma il procedimento può essere seguito con software equivalenti su GNU/Linux.

Vediamo in breve quali sono le operazioni da effettuare per ripristinare un video:

  1. Recupero: qualora il video fosse stato cancellato, la prima cosa da fare è cercare di recuperarlo per poterlo riparare
  2. Riparazione: la riparazione che tenteremo di effettuare consisterà nel sostiture alcune righe del file danneggiato con quelle di un file funzionante dello stesso tipo
  3. Salvataggio: una volta riparato il file, ne salveremo una versione riproducibile in un nuovo file MP4

1. Recupero

Se il nostro problema deriva da una cancellazione accidentale (o non!) del video, la prima cosa da fare è tentare di recuperarlo. È importante notare che quando un file viene “cancellato” dal dispositivo, nella maggior parte dei casi non viene realmente eliminato dalla memoria, ma viene “nascosto” rendendo lo spazio da lui occupato disponibile per altri file. Se quindi dopo la cancellazione la memoria non è stata più utilizzata, le probabilità di ritrovare il file integro sono abbastanza elevate.

Il programma che ho utilizzato con Windows è WinHex, disponibile anche in versione free. Su GNU/Linux è disponibile una valida alternativa che è PhotoRec.
Da Strumenti -> Apri unità disco selezioniamo la nostra memoria nel gruppo Unità logiche. Se non dovesse aprirsi la finestra che permette di esplorare le cartelle, visualizziamola tramite Visualizza -> Mostra -> Esplora cartella. Tramite questa finestra possiamo accedere alla cartella contenente il file cancellato, che è possibile recuperare semplicemente tramite Click destro sul file -> Recupera/Copia. Se il file dovesse essere contrassegnato da un’icona con una X e dimensioni di pohi kB, il suo recupero potrebbe diventare molto più complicato. Lo stesso vale se questo non dovesse essere affatto presente nella lista di file. In questo caso WinHex mette a disposizione degli strumenti, accessibili tramite Strumenti -> Utilità disco sui quali però non mi soffermerò.

2. Riparazione

Veniamo ora alla parte più interessante di questa guida. In questa fase avremo bisogno di un editor esadecimale; potete utilizzare ancora WinHex se siete su Windows, oppure una qualsiasi alternativa come Shed per sistemi GNU/Linux.
Prima di dirvi come procedere è necessario capire innanzitutto come è strutturato un file MP4: una spiegazione dettagliata la potete trovare QUI; in breve esso è costituito da una serie di atom, che sono una specie di tag contenenti informazioni sui video. Ogni atom è costituito da 8 byte (caratteri): 4 byte per la sua dimensione (in giallo, nella foto) e altri 4 per il nome (in azzurro).

La riparazione che tenteremo di effettuare consiste nel copiare l’atom di nome esds da un filmato funzionante a quello danneggiato.
Apriamo con un editor esadecimale un filmato girato con lo stesso dispositivo del video danneggiato e cerchiamo la stringa esds. Dovrebbe essercene una sola, preceduta dall’atom mp4v e seguita dall’atom mdat.
Selezioniamo tutto l’atom esds, partendo da 4 byte prima del nome, fino a 4 byte prima di mdat, come indicato nella figura:

Questa stringa va copiata tra l’atom ftyp e l’atom esds, nella prima riga del file danneggiato. Ricordate sempre che l’atom inizia con i 4 byte sulle dimensioni, seguiti dai 4 byte del nome, quindi la stringa va incollata giusto 4 caratteri prima della stringa “esds”, come indicato in figura:

A questo punto siamo pronti per la fase finale, il salvataggio del video in una versione riproducibile.

3. Salvataggio

Per salvare il file in una versione riproducibile utilizzeremo MP4Creator, un software open source che permette di aprire il bytestream e salvarlo come filmato MP4 riproducibile.
Per prima cosa rinominiamo il file video danneggiato da .mp4 a .mp4v, altrimenti il software non riconosce l’estensione. Collochiamo MP4Creator e il video da riparare nella stessa directory, ed eseguiamo il seguente comando:

mp4creator --create=fdanneggiato.mp4v --rate=24 --verbose video.mp4

Sostituendo ovviamente fdanneggiato e rate con i parametri del nostro video. In realtà MP4Creator supporta l’opzione –variable-frame-rate, ma con me non ha funzionato, su nessuno dei due pc con cui ho provato.
Se tutto è andato a buon fine, il nuovo file video.mp4 dovrebbe essere visualizzabile correttamente da qualsiasi player video.

L’unico problema di questo sistema è che non riesce a recuperare l’audio dei filmati. Ripeto, non essendo un esperto di editing video non so di preciso a cosa sia dovuto il problema, ma sono quasi sicuro se si possa recuperare anche quello.

In conclusione, ho testato questo procedimento sia con un filmato la cui registrazione è stata bruscamente interrotta, sia con un filmato che era stato cancellato da un cellulare (Nokia N82) e in entrambi i casi sono riuscito a recuperare il video con successo.


Nuova versione del servizio Esis UniNa

Finalmente è diventata operativa la nuova versione del sito Esis Unina, il servizio che fornisce le funzioni universitarie agli studenti della Federico Secondo di Napoli.

Se si prova ad accedere al vecchio indirizzo del sito, viene mostrato un messaggio che informa sull’esistenza della nuova versione, accessibile tramite questo indirizzo:
www.segrepass.unina.it


Già dalla prima schermata si nota, oltre alla grafica estremamente migliorata, il cambio del sistema di login. Prima infatti si poteva accedere al servizio solo tramite matricola e pin (con la matricola case sensitive che faceva differenza tra N123 e n123), ora è possibile utilizzare le varie combinazioni matricola/pin, codice fiscale/pin, username/password.

La prima enorme differenza rispetto alla prima versione che devo segnalare, è la perfetta fruibilità del sito con Firefox. Non ho ancora avuto il tempo di provare il servizio con altri browser, ma dato che l’accessibilità era proprio il primo problema del vecchio Esis, immagino (spero) che abbiano lavorato molto su questo aspetto. (Basti ricordare che la precedente versione si apriva in un pop-up e tutti i browser bloccano di default l’apertura di pop-up!)

Una rapida occhiata al codice HTML delle pagine mostra purtroppo che questo non rispetta gli standard del W3C (l’ente che si occupa dell’accessibilità e degli standard dei siti web), infatti prima della dichiarazione del doctype vi sono una ventina di caratteri “a capo” che non permettono la validazione del W3C Validator.

Una volta effettuato l’accesso è possibile notare la nuova struttura dei menù, che è davvero molto chiara e intuitiva.
Nel menù Dati Carriera sono disponibili una serie di funzioni di riepilogo sui dati universitari molto utili, come il riepilogo delle spese universitarie e quello sugli esami e sui crediti, che calcola automaticamente diversi tipi di media (aritmetica, ponderata, in trentesimi e in centodecimi).

Per quanto riguarda la prenotazione degli esami non posso ancora testarla, perché i miei professori non hanno ancora pubblicato le date d’esame sul sito, quindi non posso effettuare prenotazioni.
Da quanto c’è scritto, il sistema dovrebbe controllare automaticamente le propedeuticità degli esami permettendo di prenotare solo gli esami che è possibile sostenere.

Inoltre nel menù è presente una nuova voce: Certificati. Purtroppo non è possibile stampare dei veri e propri certificati tramite il proprio computer, infatti in questa sezione viene visualizzato il messaggio: “E’ possibile stampare i certificati che visualizzi in questa sezione solo dalle postazioni situate nelle aule multimediali.“. Non so se questa scelta sia stata fatta per motivi legali o altro, ma è comunque possibile stampare gli stessi documenti sottoforma di autocertificazioni.

Nel complesso, il servizio è stato notevolmente migliorato sotto molti aspetti. Prima del verdetto finale, però, dobbiamo aspettare la prossima sessione d’esami, quando i server verranno stressati dalle migliaia di richieste di prenotazione esame e ci sarà un’altissima probabilità di malfunzionamenti.


Benzina

Ma la derivata del prezzo della benzina, quando cavolo diventa negativa?


Scitoys, giocattoli scientifici fatti in casa

Molte delle persone che conosco a cui non piacciono le materie scientifiche, reputano queste noiose.
Il motivo credo sia principalmente quello di non avere la possibilità di osservare nella realtà ciò che si studia sui libri; infatti è difficilissimo immaginare fenomeni fisici, anche abbastanza semplici, se non li si osserva nella realtà. Il progresso scientifico è infatti nato dall’osservazione del fenomeno e cercare di comprendere dei concetti limitandosi alla sola lettura dei testi può risultare, appunto, noioso.

In genere le scuole sono dotate di laboratori di fisica, chimica e biologia, ma il più delle volte vengono utilizzati appena un paio di volte l’anno, che non è affatto sufficiente. Un sito che voglio segnalare, davvero molto interessante, è una valida alternativa alle lacune della scuola in questo ambito: Science Toys.
Traduco letteralmente la descrizione dal sito: “Come creare giocattoli in casa, spesso in pochi minuti, con comunissimi materiali domestici, che dimostrano affascinanti principi scientifici.”. In pratica, ciò che non si ha il tempo di fare a scuola.

Non lasciatevi ingannare dal termine «giocattoli», perché anche se il sito è fatto con l’intenzione di insegnare alcuni principi fisici ai bambini, ci si diverte a qualsiasi età, garantito. 😉

Il sito è suddiviso in dieci categorie: magnetismo, elettromagnetismo, elettrochimica, radio, termodinamica, aerodinamica, ottica, biologia, matematica, computer ed elettronica. In ognuna di queste ci sono una serie di esperimenti che è possibile fare tranquillamente in casa.

Alcuni esperimenti che mi hanno particolarmente affascinato, e che voglio segnalare, sono:

…e tanto altro ancora!

Tutti gli esperimenti sono puramente qualitativi e al termine di ognuno di essi vi è la spiegazione dei principi fisici grazie ai quali sono possibili: “How does it do that?

Per alcuni esperimenti, come ad esempio quelli di elettronica, sono richiesti componenti che magari non è facile trovare in ogni casa. Fortunatamente, il sito ha a disposizione un catalogo nel quale sono presenti tutti i kit per gli esperimenti effettuati, e spediscono in tutto il mondo.
Io non ho mai usufruito di questo servizio, ma a qualcuno potrebbe essere utile.

In definitiva, se come me siete degli amanti degli esperimenti e del DIY, questo è un sito che certamente non potete non conoscere!

http://scitoys.com/


Test d’ingresso ingegneria

Un giorno, durante una lezione, il mio professore di Fisica Generale fece un’osservazione molto divertente.
Secondo il suo parere, il test d’ingresso ad ingegneria dovrebbe essere abolito perché totalmente inutile e come alternativa basterebbe dare un tubetto di dentifricio in mano ad ogni studente che vuole entrare in questa facoltà: se lo spreme dall’estremità, ha qualche possibilità di diventare ingegnere, mentre se lo spreme dal centro, è inutile che si iscriva.


Funzionamento del differenziale spiegato in modo elementare

Uno dei dispositivi meccanici che mi ha sempre affascinato è il differenziale.
Per chi non lo sapesse, il differenziale è un meccanimo presente nelle autovetture che permette di far girare le ruote a velocità differenti, nonostante queste siano tutte collegate contemporaneamente al motore.
In questo video, che risale al 1937, gli ingegneri della Chevrolet ne spiegano dettagliatamente il funzionamento facendo ricorso a semplicissimi dispositivi elementari.

Link: http://www.youtube.com/watch?v=yYAw79386WI