Vita di uno studente italiano a Bristol, Inghilterra
Dopo aver trascorso tre mesi a Bristol per studio, posso finalmente trarre un resoconto da questa incredibile esperienza. Scrivo questo articolo sia come un resoconto per me stesso, sia come una guida per coloro che vogliono intraprendere un’esperienza simile, vuoi per studio, vuoi per lavoro.
Tecnicamente non sono qui in Erasmus, ma sono un Visiting Student arrivato da Napoli grazie ad un accordo tra il mio Relatore di Tesi e un professore della University of Brisol (UoB), per svolgere il tirocinio della Tesi Magistrale in Ingegneria Aerospaziale. Nella pratica, l’unica differenza tra me e gli studenti Erasmus, è che io non ho seguito nessun corso e ho avuto la massima libertà nel gestirmi il lavoro da svolgere.
Perché un tirocinio all’estero?
Non sono mai stato molto favorevole all’Erasmus per quanto riguarda la mia facoltà, perché so bene quanto sia difficile già di per sé, e aggiungere altre difficoltà come la lingua straniera, gli esami diversi, vivere da soli e tutto il resto, avrebbe sicuramente inficiato sulla preparazione generale. Ma del resto ho sempre saputo che un’esperienza all’estero sarebbe stata fondamentale e l’unica strada che mi sembrava ragionevole era quella dell’Erasmus Placement, ossia un Erasmus dedicato esclusivamente al tirocinio. Purtroppo però, l’unico tirocinio disponibile per la mia facoltà riguardava argomenti che non mi interessano particolarmente.
Qualche mese fa, durante uno dei corsi del secondo anno, (Complementi di Gasdinamica) il professore ci parlò di un’opportunità di tirocinio all’estero in diversi paesi del mondo. L’unico problema era l’assenza di finanziamenti.
Dato che il mio scopo principale era quello di migliorare il mio inglese, la scelta più sensata mi sembrò l’Inghilterra, ed è così che mi sono ritrovato qui a Bristol.
Non so come funzioni con l’Erasmus, ma nel mio caso ho dovuto provvedere personalmente ad ogni cosa: la durata della permanenza, le date di arrivo e partenza, i problemi burocratici, la ricerca della casa e del volo, l’oggetto del tirocinio… Non è stato facile, ma è stato estremamente formativo.
Casa e volo
La casa e il volo non sono stati affatto facili da prenotare.
Avendo finito l’ultimo esame a Novembre ho deciso di partire a Gennaio e di rimanere a Bristol per tre mesi. Non coincidendo il mio tirocinio con un canonico semestre, è stato piuttosto difficile trovare una casa per soli tre mesi, da Gennaio ad Aprile. Inoltre, i proprietari di case (landlord) richiedono sempre un acconto per prenotare una stanza e su internet è molto facile imbattersi nelle truffe.
Alcuni ragazzi spagnoli che ho conosciuto si sono imbattuti in una situazione da film dell’orrore. Tra le varie case gli è capitato di finire nel quartiere «peggiore» di Bristol, accompagnati da un uomo che sembrava il buttafuori di un club. Giunti all’ingresso della stanza l’uomo ha finto di aver perso le chiavi e, con una promessa futura di cambiare la serratura è entrato sfondando la porta con un calcio. La situazione che si sono trovati davanti non è facile da descrivere, ma chi ha visto Trainspotting può immaginarsi qualcosa di molto simile (vedi figura).
Spaventato dalla possibilità di essere truffato mi sono limitato a cercare case tramite l’Accommodation Office dell’UoB (link). La garanzia offerta da questo sito è l’accesso consentito ai soli studenti, dunque è necessario contattare l’Accommodation Office per ottenere nome utente e password necessari per accedere.
Sfortunatamente, l’offerta di stanze su questo sito non è molto vasta, e l’unica che sono riuscito a trovare è stata nel quartiere di Henbury, a ~10km dal centro.
Se avessi dovuto cercare una casa oggi, probabilmente l’avrei fatto su una delle decine di agenzie online che offrono alloggi per gli studenti. Un’altra valida alternativa è invece il sito gumtree, una sorta di subito.it inglese; molte persone riescono a trovare alloggio persino su Facebook, in uno nei gruppi dedicati all’Erasmus.
Una soluzione economica è quella di condividere una casa con altre persone. Tramite EasyRommate è possibile cercare le persone più adatte con cui condividere una stanza, un appartamento o un posto in una casa.
È molto importante la distinzione tra students e professionals. La differenza sta nel fatto che gli studenti sono esenti dal pagamento della Council Tax, una sorta di tassa sull’immobile, decisamente costosa, che tutti i proprietari di case sono costretti a pagare. L’esenzione dalla tassa avviene solo in certe condizioni, e condividere una casa con dei professionals, potrebbe significare accollarsi parte del pagamento di questa.
Per quanto riguarda il volo, Bristol ha un aeroporto internazionale collegato molto bene al centro città con un pullman. Esiste un volo diretto Napoli-Brisol operato da EasyJet, ma è attivo soltanto nella stagione estiva (Maggio-Ottobre) e la ragione risiede nel fatto che agli Inglesi piace trascorrere le vacanze in Costiera… L’alternativa invernale più semplice ed economica è Roma-Bristol, sempre di EasyJet.
Questi sono i modi più diretti per arrivare a Bristol, ma combinando un autobus e un volo da Londra si può risparmiare ancora di più. Qui in Inghilterra opera una compagnia di autobus lowcost, Megabus, che garantisce il viaggio da Brisol a Londra a partire da sole 4£ a tratta! Con altre 10£ circa si possono raggiungere tutti gli aeroporti di Londra direttamente da Victoria Coach Station, dove ferma Megabus. I voli da Londra a Napoli sono operati sicuramente da EasyJet, Meridiana, Monarch e British Airways, ma per conoscere il più economico conviene utilizzare SkyScanner.
Le prime impressioni
Una delle ragioni per cui ho scelto proprio Bristol, è che c’ero già stato due anni prima con la mia ragazza, in viaggio d’estate. Avendovi trascorso un solo giorno non la conoscevo certo bene, ma almeno il primo impatto è stato un collage di nuove sensazioni e ricordi.
La città d’estate è completamente diversa, sommersa dai fiori, mentre d’inverno domina il verde dell’onnipresente prato inglese. Arrivare a casa dall’aeroporto non è stato difficile: appena si esce dal terminal c’è un bus che collega l’aeroporto con il centro della città, e qui i taxi (per niente economici) abbondano.
La prima bella notizia è stata scoprire che la casa dove avrei abitato per i successivi tre mesi, per fortuna, esisteva realmente e non era una truffa! La proprietaria mi ha accolto molto affettuosamente e mi ha mostrato la mia meravigliosa camera, appena rimessa a nuovo, piccola, ma calda e confortevole.
La caratteristica principale di Bristol è quella di essere una città a misura d’uomo. Anzi, di studente. È sufficientemente piccola per conoscerla bene a fondo ed è sufficientemente grande da permettere tutti i servizi più importanti. Artisticamente non è una città molto ricca, e forse per questo non è una grande meta turistica, ma per viverci è l’ideale. Le principali attrazioni sono i murales del celebre Banksy (e in generale tutti i murales di St. Paul’s), il Bristol Museum and Art Gallery, il Clifton Suspension Bridge e i numerosissimi parchi.
Se siete amanti della natura vi farà senz’altro piacere trascorrere i pomeriggi nell’immenso parco verde di The Downs, dar da mangiare agli scoiattoli nel parco di Brandon Hill, avventurarvi nel bosco di Ashton Court Estate, o fare delle escursioni nella natura selvaggia di Blaise Castle Estate.
L’impatto peggiore con la città credo sia stato quello con i mezzi pubblici. Ho sempre sentito parlare bene dei mezzi pubblici in Inghilterra: metropolitane superfrequenti, autobus precisissimi… Forse avrò fatto confusione con la Svizzera, ma sta di fatto che sono capitato nella città con il peggior trasporto pubblico di tutta l’Inghilterra!
Gli autobus sono riscaldati e hanno il wifi gratuito a bordo, ma sono progettati male: l’unico modo per fare il biglietto è acquistarlo direttamente dall’autista, quando si sale a bordo. Questa è senza dubbio una comodità per i passeggeri, ma rende impossibile arrivare puntuali ad ogni fermata! Ci sono fermate dove a volte salgono decine di persone e fermate dove a volte non sale nessuno, dunque non è possibile fare previsioni sui tempi di percorrenza. Persino le timetable digitali non sono attendibili: ci sono autobus che dovrebbero passare in cinque minuti e che aspetti per mezz’ora, e autobus che dovrebbero passare in mezz’ora e passano dopo cinque minuti. In tutto ciò, sono anche molto cari. Il prezzo intero di un biglietto dal centro della città a casa mia (che, per quanto lontana, è ancora nella inner zone) cosa 2.50£ e un settimanale costa 17£. Per fortuna è possibile ottenere degli sconti da studenti (30%) mediante una carta dal costo di 10£.
È importante sapere che a Bristol operano due compagnie diverse di autobus, la First e la Wessex, e i biglietti non sono intercambiabili. Ricordo ancora quando per sbaglio ho provato a salire su un bus della Wessex con l’abbonamento della First:
– Salve (mostro il biglietto First)
– Questo è un autobus della Wessex
– Sì, ma io ho l’abbonamento
– Ma questo è un autobus della Wessex
– Sì, ma questo è un abbonamento!
– Questa è la Wessex, è un’altra compagnia, non è la First
– Ops…
Le persone
Le prime due settimane trascorse qui sono state abbastanza dure, specialmente perché non conoscevo nessuno. Qui in Inghilterra il mese di Gennaio è dedicato interamente agli esami e il secondo semestre inizia solo alla fine del mese. Essendo io arrivato il 10, felice e spensierato, mi sono trovato in un clima di assoluto silenzio, pochissime persone in giro per l’università e facce stravolte dallo studio! In questo periodo tutte le attività studentesche vanno in standby, per cui non è stato facile iniziare a socializzare e le prime due settimane le ho trascorse da solo tra casa e biblioteca! Solo verso la fine del mese ho finalmente iniziato a conoscere altri ragazzi stranieri, ma il luogo chiave che aperto la porta di un intero mondo di nuove persone è stato il BISC (Bristol International Student Center).
Il BISC è un’associazione di volontariato che organizza eventi per studenti internazionali, ed offre un pranzo completo ad un prezzo economico tre volte a settimana (2.50£). La peculiarità di questi eventi è quella di rendere impossibile non conoscere persone nuove. Anche la persona più timida, partecipando a questi eventi, potrà conoscere persone provenienti da tutto il mondo: Spagna, Germania, Austria, Svezia, Georgia, Cina, Korea, Canada, America, Messico, Brasile sono solo alcune delle nazionalità degli studenti che frequentano il BISC. Se volete venire qui a Bristol per studiare, vi consiglio calorosamente di passare per il BISC!
La prima cosa che ho realizzato quando sono arrivato qui a Bristol, è stata l’appartenenza all’Europa. Bristol è una città fortemente multiculturale, è possibile confrontarsi con persone di tutto il mondo, ed è così che mi sono reso conto di quanto sia forte il legame che esiste tra noi Italiani e tutti gli altri studenti d’Europa. Non è un concetto facile da spiegare, ma per quanto si possano avere lingue e culture diverse, abbiamo vissuto tutti la stessa storia e viviamo tutti nella stessa Comunità.
I legami che si formano durante l’Erasmus sono diversi, più forti. Non si tratta di semplici conoscenze provvisorie, ma di amicizie nate in un contesto completamente diverso dal solito, che le rende molto più forti: gli scambi culinari (le tortillas spagnole, gli hamburger americani, la nostra pasta fatta in casa, la pizza), i tandem linguistici, i pub crawling, le serate a giocare a poker e a bere birra, le passeggiate nei boschi…
L’università
Per quanto riguarda l’università (UoB), non posso dare un giudizio molto attendibile, per il semplice motivo che non ho frequentato corsi né dato esami. È sicuramente un’università molto quotata nelle classifiche nazionali e mondiali, ma non ho idea di come sia la didattica. So per certo che l’approccio della UoB, come del resto quello di tutte le università inglesi, è molto più pratico e molto meno teorico del nostro. Questo può essere tanto un punto a favore, tanto a sfavore, a seconda di ciò che si intenderà fare nella vita dopo l’università.
La struttura è molto ben organizzata, ogni facoltà ha una sua biblioteca, che può essere aperta dalle 10, alle 14, alle 24 ore al giorno. Da notare l’assenza di una mensa, che è però sopperita da numerosi bar/cafè, ristoranti e fastfood a pochi minuti dall’università.
La connessione ad internet è senz’altro la più veloce che mi sia mai capitata tra le mani, e questo test lo dimostra:
Lo staff universitario è estremamente disponibile e cordiale, segreteria inclusa. In particolare, il mio tutor di tirocinio è stato di una gentilezza e disponibilità che non avrei mai potuto immaginare!
Il costo della vita
Uno dei più grandi errori che si commettono nel valutare il costo della vita in Inghilterra riguarda il costo del cibo. Le catene di supermercati in giro per l’Inghilterra sono quasi sempre le stesse: Tesco, Sainsbury’s, Morrisons. Se ci si limitasse a confrontare i prezzi di queste catene con quelli dell’Italia, la conclusione sarebbe che la vita qui è carissima! In realtà, la peculiarità di questi negozi è che sono presenti quasi sempre nel centro della città e che sono aperti quasi a tutte le ore del giorno! E questo è un servizio che si fanno pagare a caro prezzo…
Al di là di queste catene più conosciute, ce ne sono molte altre che, risparmiando sulle inutilità, permettono di garantire cibo di ottima qualità ad un prezzo stracciato. Sto parlando, in particolare, di Aldi, Lidl e Asda. Mentre Lidl è presente anche in Italia, Aldi e Asda non le avevo mai sentite prima. Parlare di quanto sia conveniente fare la spesa da Aldi non avrebbe molto senso, quindi vi elencherò direttamente i prezzi di alcuni degli alimenti che compro più spesso:
Per ulteriori informazioni sui prezzi, Aldi.
Per quanto riguarda i prodotti Italiani, i prezzi sono ovviamente più cari. La pasta e l’olio d’oliva si riescono a trovare facilmente in tutti i supermercati. Il caffè macinato è un po’ meno frequente, ma alcune marche più conosciute come Illy e Lavazza sono reperibili con facilità a prezzi modici. Al di là dei supermercati, ci sono negozi specializzati nella vendita di alimentari d’importazione dove è possibile acquistare anche formati di pasta speciali, salumi e formaggi italiani.
Con un fornello e qualche pentola a disposizione è possibile continuare a mangiare quasi come in Italia.
Per quanto riguarda i vestiti, credo che ormai sia risaputo che qui in Inghilterra gli abiti costano pochissimo. I saldi arrivano fino all’80% e in negozi come Primark e Sports Direct ci si può rifare un intero guardaroba spendendo pochissimo.
Ciò che invece costa molto più, rispetto all’Italia, è il materiale tecnologico: computer, smartphone e tablet, possono costare più del doppio rispetto a noi!
Il clima
Durante il viaggio in aereo ho conosciuto una persona che diceva di conoscere bene Bristol, e la prima cosa che mi ha detto è stata: “Se vieni a Bristol, dimenticati del cielo blu“. La prima cosa che ho visto, l’indomani, è stato un cielo di un blu profondo e meraviglioso che mi ha conquistato!
Il clima qui a Bristol è, come nel resto dell’Inghilterra, molto particolare. La particolarità risiede nell’elevatissima variabilità. Una bellissima giornata può rovinarsi nel giro di mezz’ora e un temporale può essere rimpiazzato da un sole estivo nello stesso tempo. Le previsioni sono dunque alla stregua del gioco d’azzardo…
Il vantaggio è che se non ti piace il tempo attuale, basta aspettare mezz’ora e cambierà di certo…
Un falso mito è che qui piove sempre. Almeno nei mesi che sono stato qui (che tra l’altro sono i più piovosi) ha piovuto mediamente quanto ha piovuto a Napoli. La caratteristica che però differenzia completamente il tempo qui, è il tipo di pioggia. Quando da noi piove, se cammini sotto la pioggia ti bagni. Qui, quando piove, l’acqua sembra provenire da un vaporizzatore e le gocce d’acqua sono molto piccole e molto rade. Con questo non intendo dire che qui non ci siano acquazzoni, ma solo che la pioggia media è di dimensioni ridotte rispetto a quella a cui siamo abituati.
E questo è il motivo per cui gli Inglesi non usano l’ombrello.
Inizialmente pensavo quasi che fossero idrorepellenti, quando li vedevo camminare tranquilli sotto la pioggia, ma poi mi sono reso conto che effettivamente non è una vera e propria pioggia, ma soltanto un po’ di… vapore!
L’altro aspetto della medaglia è che grazie alla pioggia (credo), il cielo è sempre molto pulito. Quando splende il sole, il cielo è di un blu intenso meraviglioso e di notte si possono facilmente osservare tutte le costellazioni.
La lingua
L’inglese parlato qui a Bristol è un po’ diverso da quello a cui siamo abituati. Avendo conosciuto pochi nativi Bristolesi non sono ancora riuscito a farmi un’idea di cosa, nello specifico, renda più difficile la comprensione del loro dialetto, ma a questo indirizzo potete farvi un’idea di come parlino.
I primi giorni ero convinto che il mio inglese fosse pessimo, non riuscendo a capire quasi nulla di quello che mi dicessero gli autisti dei bus, le cassiere e la gente per strada. Mi sono rasserenato quando anche il mio supervisor, che è Belga, mi ha raccontato di aver avuto gli stessi problemi nei suoi primi mesi a Bristol. La conferma finale l’ho avuta quando persino un ragazzo americano, mi ha confermato di non riuscire a capire nulla di quello che dicono i Bristolesi!
Attualmente, dopo due mesi e mezzo, il problema si è molto alleviato, e anche quando parlo con Bristolesi DOC riesco a capire perlomeno l’80% di quello che dicono, e ciò è sufficiente per avere una discussione fluente. È divertente il fatto che quando si parla tra ragazzi Erasmus, ci si capisce al 100% senza problemi, indipendentemente dalla nazionalità, ma quando si parla con un Inglese la comprensione crolla!
Ho sempre pensato che noi Italiani fossimo il popolo più indietro d’Europa, per quanto riguarda la conoscenza dell’Inglese. Mi sono dovuto ricredere. Il popolo meno anglofono d’Europa è quello dei Francesi. Non solo parlano malissimo, ma molti di loro non lo parlano affatto!
Bristol facts
Ecco un elenco di cose che potrebbero interessarvi se avete intenzione di andare a Bristol:
- In Inghilterra si guida sul lato sinistro della strada. Fate attenzione quando attraversate perché dovete guardare prima a destra (sembra banale ma non lo è affatto)
- La presa della corrente elettrica è diversa dalla nostra. Vi consiglio di comprare un adattatore in un 99p store o da Poundland, dove potrete acquistarlo per una sola sterlina
- Se non avete un adattatore è possibile comunque inserire una spina piccola (quella dei caricabatterie dei cellulari) nella presa inglese, inserendo un oggetto di plastica (a presa spenta!) nel foro della massa
- Se dovete cambiare dei soldi, il modo più conveniente è caricarli su un conto corrente italiano e prelevarli direttamente dal bancomat. Fate attenzione ad alcuni bancomat che vi danno la possibilità addebitare sul vostro conto gli euro invece delle sterline, ma questa opzione è molto più costosa che addebitare direttamente le sterline
- Per prendere l’autobus è necessario sollevare un braccio per segnalarsi all’autista
- La maggior parte dei lavandini ha il doppio rubinetto acqua gelida-acqua bollente, e nessuno sa il perché. Scordatevi l’acqua tiepida…
- Per telefonare in Italia vi conviene acquistare una sim inglese della compagnia Lebara. Costa solo 2£, la vendono al supermercato, non richiede registrazione ed è la più conveniente per le chiamate in Italia
- Se avete uno smartphone vi conviene utilizzare Skype, Whatsapp, Viber e simili da una delle centinaia di reti wifi gratuite in giro per la città
- All’università è possibile collegarsi alla rete wifi (Eduroam) utilizzando i vostri dati universitari italiani (sono internazionali!)
- Non acquistate vestiti in Italia prima di partire per Bristol. È molto più economico acquistarli qui a Bristol da Primark
- Il latte, nel tè, fa davvero la differenza (provate!)
- Il cibo inglese non è il massimo, ma vi consiglio di provare fish and chips, la jacket potato e la full english breakfast
- C’è un pub a Bristol che propone cibo di ottima qualità ad un prezzo misero, si chiama The Berkeley (della catena Wetherspoon). Un panino con hamburger, insalata e pomodoro, una porzione di patatine ed una birra a 4 sterline e mezzo. È qui
- Dar da mangiare agli scoiattoli è davvero divertente. Comprate un pacco di noccioline da Sainsbury’s e andate in Brandon Hill
- In Inghilterra ci si saluta baciandosi prima la guancia destra e poi quella sinistra (il contrario rispetto a noi)
- Se volete fare shopping, vi consiglio di visitare la zona commerciale di Broadmead e il caratteristico St Nicholas Market
- Il modo più economico per muovervi da/verso l’aeroporto è l’autobus Flyer (A1) che passa ogni 10 minuti dalla Coach Station. Link
- Le biciclette sono molto utilizzate, ma Bristol è una città tutt’altro che piatta. Una bicicletta usata su gumtree può costare anche sole 20 sterline, ma preparatevi a pedalare in salita
- A volte vi potrà sembrare che gli Inglesi fingano di non capire il nostro inglese, perché alle nostre orecchie ci sembra di pronunciare delle parole esattamente come loro. Fidatevi, non lo fanno apposta, non capiscono davvero 🙂
Conclusioni
Uno degli aspetti più formativi di un’esperienza Erasmus, forse, è l’indipendenza. Noi Italiani non siamo abituati a vivere da soli; come gli Spagnoli, se ne abbiamo la possibilità, rimaniamo a casa e in famiglia finché non riusciamo a trovare un lavoro per diventare indipendenti. Vivere da soli, anche per pochi mesi, fa crescere.
Se dovesse capitarvi la possibilità di passare un periodo di studio all’estero, anche breve, non pensateci due volte. Neanche una. Fatelo.
Anche se dovete finanziarvi autonomamente, un’esperienza del genere è un investimento non solo per il vostro curriculum, ma per la vostra persona.
Qualche scatto da Bristol: