Pain of Salvation – Iter Impius
Ormai è passato molto tempo da quando ho iniziato ad ascoltare progressive metal e mi sento di scrivere questo articolo, che vuole essere una sorta di guida per chi è stanco di ascoltare la solita musica commerciale da radio e ha voglia di sperimentare nuove sonorità. Ma anche per coloro che sono semplicemente curiosi di capire un genere di cui non si parla affatto in tv e radio, ma che in realtà è ampiamente diffuso nel panorama musicale.
Un genere musicale nasce dall’esigenza di classificare delle band che non rientrano negli schemi di un’epoca, e quando si parla di progressive metal, la prima band che viene in mente sono senza dubbio i Dream Theater. Dire però che i Dream Theater rappresentino il progressive metal, è un po’ come affermare che Bach rappresenta la musica classica.
I Dream Theater sono senz’altro tra le band prog più conosciute, ma non sono certamente sufficienti a rappresentare un genere così vasto e particolare come il progressive metal.
La parola «metal» fa subito scattare in molte persone una serie di pregiudizi che probabilmente derivano dall’associazione del genere metal al sottogenere heavy metal, che ha ben poco a che fare con il prog. Infatti quando si parla di metal, i primi nomi che possono venire in mente a chi non ascolta il genere sono Iron Maiden, Metallica, Black Sabbath e simili, ma queste band hanno ben poco a che fare con il progressive metal. Vediamo grossomodo quali sono le caratteristiche che contraddistinguono il progressive metal.
Il prog è stato il primo genere metal a fare largo uso delle tastiere, che permettono di richiamare atmosfere tipiche del jazz e del blues, in genere assenti nel metal. Un esempio lampante è il progetto musicale Liquid Tension Experiment. Le tastiere vengono inoltre spesso associate a dei sintetizzatori, che introducono delle particolarissime sonorità all’interno del genere. Un compositore che fa largo utilizzo di sintetizzatori nei suoi brani è Arjen Lucassen, di cui spesso ho parlato in articoli precedenti.
Oltre alle immancabili chitarre, basso e batteria, spesso il prog fa utilizzo di strumenti atipici per il metal, come viola, violino, flauto, sassofono, pianoforte, clavicembalo, mandolino…
Un ottimo esempio di come il sassofono possa abbracciare il progerssive metal ci è fornito da Ihsahn, che nel suo album After ci delizia con dei fantastici assoli a opera di Jørgen Munkeby.
Il progressive metal è un genere basato sulla sperimentazione. Sperimentazione di nuove sonorità, nuovi tempi, nuovi strumenti, nuove tecniche compositive.
Una delle caratteristiche di alcuni brani prog, è la complessità dei tempi. Le radio e la musica commerciale abituano l’orecchio a tempi molto semplici, come 2/4 e 4/4. Nel progressive metal, essendo appunto un genere sperimentale, si fa spesso utilizzo di tempi molto più complessi e difficili da seguire ma che nel complesso risultano molto più interessanti da ascoltare.
Per quanto riguarda la voce, il growl è uno degli aspetti del metal che è più difficile apprezzare, quando si è agli esordi. Generalmente è anche difficile da trovare nel progressive metal, essendo più caratteristico di generi come il death e il black metal, ma nonostante ciò c’è una band che è riuscita a fondere perfettamente il death metal con il progressive metal, facendo largo utilizzo del growl: gli Opeth. In particolare il cantante degli Opeth Mikael Åkerfeldt, è famoso per cantare sia le parti «lisce» che quelle in growl, ed è considerato una delle migliori voci growl.
Gli Opeth sono probabilmente la band ideale per chi vuole «imparare» ad ascoltare growl, essendo perfettamente miscelato con quello che può essere chiamato progressive death metal.
Un’altra caratteristica che contraddistingue il prog è la lunghezza degli assoli: assoli di chitarra, tastiera, sassofono, batteria e di ogni altro strumento, si presentano nella maggior parte dei brani. Anche gli assoli, come il growl, non sono facili da ascoltare le prime volte; addirittura potrebbero risultare troppo lunghi e noiosi se li si ascolta troppo superficialmente. Il prog è un genere abbastanza complesso che va ascoltato con attenzione, proprio come la musica classica! Infatti il paragone tra musica classica e progessive metal viene fatto spesso, proprio per i molti aspetti che hanno in comune; molte persone che ascoltano prog, spesso ascoltano anche musica classica.
I concept album, ossia gli album sviluppati su una trama o una storia ben precisa, non sono certo una prerogativa del progressive metal, ma le band prog che ne fanno uso sono davvero innumerevoli.
Tra gli esempi più noti vi sono senza dubbio gli Ayreon, il cui progetto musicale è interamente basato su una travolgente saga fantascientifica, di cui ogni album costituisce un elemento; i Pain of Salvation che pubblicano prevalentemente concept album, trattando temi che vanno dall’esistenziale-filosofico a questioni più concrete come la sessualità.
Gli stessi Dream Theater hanno pubblicato un concept, Metropolis Pt. 2: Scenes from a Memory, in cui viene narrata in modo teatrale l’intrigante storia di Nicholas e Victoria.
I concept album vanno generalmente ascoltati con il libretto originale, o almeno seguendo una trascrizione dei testi, sia per evitare di distrarsi mentre si ascolta, sia per poter seguire appieno la storia, dato che spesso i vari personaggi sono interpretati sempre dalla stessa voce.
Secondo il mio modesto parere, i concept album riescono a far provare delle emozioni che un normale album non è in grado di dare.
Da che punto bisogna partire per iniziare ad ascoltare progressive metal? La risposta a questa domanda credo sia molto suscettibile, dato che ogni persona dovrà scegliere un suo percorso preciso da seguire, in base ai propri gusti musicali. Ciò che posso sicuramente consigliare è di partire da album meno tecnici e più melodici, magari più semplici da ascoltare. Alcuni esempi sono: The Human Equation degli Ayreon, Metropolis Pt. 2: Scenes from a Memory dei Dream Theater, Remedy Lane dei Pain of Salvation, Emergent dei Gordian Knot, A Murder of Crows dei Dead Soul Tribe, e la lista potrebbe continuare ancora a lungo…
Un’altra band che consiglio fortemente a chi vuole iniziare ad ascoltare prog, sono i Pink Floyd. Anche se non è metal, è pur sempre progressive rock, che in un certo senso è la culla del progressive metal. Sono molte le band che richiamano sonorità nate con i Pink Floyd, i quali possono essere considerati come un’avanguardia del prog. Album fortemente consigliati sono The Dark Side of the Moon e Wish You Were Here
Attenzione! Un modo che suggerisco fortemente di adottare per ascoltare progressive metal è quello di riprodurre album interi, e non singole canzoni scaricate illegalmente o da YouTube, dato che ogni brano è spesso una parte costituente di un’opera più grande che può essere apprezzata solo se ascoltata nella sua interezza. Quindi, per quanto possa essere bello un brano preso singolarmente, è molto meglio ascoltarlo assieme agli altri brani dello stesso album.
Spesso inoltre è importante poter osservare la copertina che, come in un libro, completa anche emotivamente l’album grazie alle immagini rappresentate.
Per terminare questo articolo vorrei segnalare un paio di siti web che possono essere utili per la ricerca di nuovi album e nuove band:
Anche se il testo di questo brano è davvero molto triste, infatti descrive la sofferenza di una coppia vittima di un aborto spontaneo, la musica è incredibilmente bella.
Molto spesso, quando si fa una domanda del tipo “Che musica ascolti?”, la risposta è “Tutto“. Altrettanto spesso però, a quel “tutto” ci si dimentica di aggiungere “…quello che trasmettono alla radio e in tv.”
Basta infatti andare un po’ più nello specifico dei generi musicali per scoprire che quel “tutto” si limita a pop, rock, punk, R&B, e altra musica commerciale.
Tre lettere echeggiano nell’aria…
Ora non voglio star qui a criticare il monopolio di MTV, dato che l’hanno già fatto in molti e un ulteriore articolo su ciò sarebbe inutile. Voglio solo fornire delle linee guida a coloro che vogliono allontanarsi dalla musica commerciale per imparare ad ascoltare nuovi generi e scoprire le meraviglie della musica non commerciale.